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Radentis: nati cacciatori per riprodurre se stessi nei figli.

Nasceva con obiettivi dichiarati e, per sviluppare con successo, doveva fare i conti con l'esistente sopra menzionato:

- una razza estremamente numerosa e variegata

- di complicata utilità in una corretta selezione metodologica

- con credenziali progeniche poco affidabili

- con elementi fenomenologici labili e di difficile utilizzo

Il virus che avevo contratto era talmente virulento che i miei equilibri cinegetici entrarono in confusione e mi portarono subito in rotta di collisione con il sistema.

In cuor mio ero travolto dalla voglia di fare qualcosa di particolare che muovesse intorno all'obiettivo necessario di formare una famiglia di setters perfettamente riconoscibili attraverso il fenotipo; solo questo, infatti, sin da allora mi sembrava l'unico strumento possibile ed affidabile nella selezione canina; esso poteva concretizzarsi attraverso i seguenti irrinunciabili elementi fondamentali:

1. Riconoscibilità fenomenologica dei soggetti

2. Istinti predatori forti, trasparenti e precoci

3. Trialers dalla avidità e dall' animus cristallini

4. Fermatori prepotenti in grado di dominare e gestire l'emanazione, mai subirla.

5. Dotati di collegamento istintivo naturale e senza fronzoli

6. Estrema ed istintiva vocazione alla relazione con l'uomo, l'ambiente ed il gioco

7. Intelligenza aperta, intuitiva e patrimonizzabile

8. Precocità tale da poter soddisfare un vincolo obbligatorio, predeterminato e irrinunciabile: l a maggior parte della selezione obbligatoria doveva avvenire nei primi tre mesi, la rimanente piccola parte comunque prima dei dieci mesi (quindi disponibilità a correre rischi conseguenti ad eccessivo rigore)

9. Sagome alleggerite eleganti, sciolte, orientate al galoppo fluido, permanente, senza fatica e con spiccata sensazione di inesauribilità

10. Ascendenti tutti (e tutti i collaterali ) aventi progenie e verifiche fenomenologiche certe, coerenti e consolidate

11. Orientamento alla morfologia e all'atteggiamento felino



Solo su base fenomenologica feci le prime esperienze accoppiando soggetti di sicura affidabilità progenica , buono e compatibile patrimonio fenotipico (stessa progenie), prefissaggio ante accoppiamento degli elementi di riconoscibilità nei selezionandi futuri soggetti



Grazie a tali elementi di selezione prefissati ed obbligatori sia nelle caratteristiche, sia nella età (3-10 mesi) mi trovai a conseguire importanti risultati di definizione in soli 3-4 generazioni ( 3-4 anni e ciò sembrò subito essere frutto della scelta azzeccata anche sul vincolo della precocità).



Brevemente i risultati avvalorarono sempre più i miei convincimenti tanto che a distanza di 40 anni le idee si sono trasformate in verità e gli obiettivi in risultati.